Il giorno dopo la grande sbornia. Di solito ci si risveglia intontiti, spesso non si ricorda quello che si è fatto la sera prima. Bene: non è questo il caso.
L'Inter se lo ricorda bene, l'impresa è ancora nella mente di tutti. I nerazzurri, i terrestri, hanno steso i catalani, gli alieni. Messi, il piccolo marziano, sconfitto dalla classe operaia, a cui capo vediamo un uomo che in vita mia non ho mai visto spettinato e che risponde al nome di Javier Zanetti ed al soprannome di El Tractor.
Una guerra di classe. Non che l'Inter non ne abbia, ma il Barcellona sembrava veramente di un altro pianeta. Ma della partita ne hanno già ampiamente parlato i giornali, sia di parte sia non, e non voglio più dilungarmi oltre su questo argomento.
Mi piacerebbe fare una curiosa riflessione sulle due squadre.
Iniziamo dal Barca. Il Barca è Més que un club, è una nazionale, è il simbolo della Catalogna. I catalani, che da sempre non si riconoscono sotto la bandiera spagnola, hanno riconosciuto nel club azulgrana la maggiore espressione di arte calcistica che potessero mai sognare. Il Barca è la Catalogna, rappresenta un popolo, un simbolo politico ben chiaro e chiuso per chi non sposa il progetto indipendentista. Una squadra che fa della bandiera un motivo di unione.
Dall'altra parte l'Inter. Una squadra che grazie al portoghese, il signor M, sta riuscendo nell'arduo compito di diventare ancora più antipatica della Juventus Moggiana. Un team che gran parte (quella non interista) del paese non considera una squadra degna di rappresentare l'Italia. "Non hanno italiani in campo!" è la spiegazone più sentita. Undici stranieri con il tricolore sul petto.
Due squadre filosoficamente opposte, due mentalità totalmente diverse, due scuole di pensiero che si sono affrontatate per una finale. Fantastico.
Ed ironia della sorte la spuntiamo noi italiani. E questa volta la Squadra meno italiana d'Italia ha giocato nel modo più italiano possibile: tutti in difesa. Tanto di cappello: perfetti; d'altronde la partita era stata vinta all'andata, bisognava difendere il risultato coi denti ed il catenaccio che tanto ha dato all'Italia (ricordiamo un Mondiale per esempio) faceva al caso nerazzurro.
Quindi complimenti all'Inter, adesso ti tocca salvare un paese a cui per gran parte non piaci (compreso il triste sottoscritto rossonero) dal declassamento europeo. Quindi in bocca al Lupo cugini perchè, volenti o no, in finale sotto sotto (moooolto sotto) molti di quelli che ti odiano tiferanno per te.
A parte gli Juventini: lo sai che ce l'hanno ancora con te, loro non potranno mai tifare per te. Questioni di onore :)
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