Il più forte calciatore del mondo. Sicuramente Maradona: un modello calcistico a cui tendere, da imitare così tanto al punto di farsi tatuare il Che sul polpaccio come il proprio idolo senza neanche sapere la storia del rivoluzionario argentino. O forse è già arrivato chi lo scalzerà dal trono: argentino come lui, piccolo come lui ma molto meno sregolato nella vita privata. Fa gol come i suoi e nel calcio di oggi forse questo è ancora più sorprendente. Sono pensieri opposti, idee diverse: sono le opinioni di due come Miccoli e Cassano.
Uno nasce a Nardò, quasi 30 anni fa. L'altro invece a Bari il 12 luglio 1982, il giorno dopo quella magica finale dei mondiali spagnoli che ci vide vittoriosi. Da piccoli li unisce il Casarano Calcio, dove il direttore sportivo Pantaleo Corvino (che già ha l'occhio lungo) prende il primo e riesce a trattenere il secondo per due settimane prima che a questo venga la "saudade" di Bari Vecchia. Nostalgia di casa che colpirà anche il Bomber tascabile e che gli farà abbandonare le giovanili del Milan per inseguire il sogno di giocare per la squadra del cuore: il Lecce. Ma la sua statura non lo aiuta, è giudicato troppo basso per giocare coi giallorossi.
Così finisce al Casarano. E Miccoli si farà rimpiangere.
Lecce crudele anche per il giovane Antonio, talento precoce e sregolato. Troppo forte a dir suo per giocare con la primavera del Bari, vuole la prima squadra. Fascetti lo nota, lo fa esordire col Lecce che tuttavia sconfigge i galetti. Ma sono solo prove generali perchè il coniglio questo diciassettene spavaldo lo tira fuori dal cilindro contro l'Inter: un gol capolavoro che rende il giovane Antonio ancora più consapevole delle proprie capacità. Si sente già pronto per una grande. A 19 anni compiuti la Roma punta su di lui. Irritante e maleducato ragazzetto di Bari stella della serie A quasi subito.
A lui la fortuna, a Fabrizio la gavetta. Due anni di C1 col Casarano, uno di B con la Ternana, lo prende la Juve e lo gira subito al Perugia, dove tutti non possono più non notare che sia un fenomeno. La Juve lo rivuole e se lo ripiglia, ma lui non vuole cambiare il procuratore, non sta alle regole di Moggi. La morale: editto bulgaro ed il povero Fabrizio costretto all'esilio prima a Firenze e poi ancora più lontano al Benfica. Ed in Portogallo si innamorano di lui.
Cosa che non riesce a fare Antonio in Spagna, dove addirittura viene deriso e parodiato. Fuori forma e sempre più irriverente il Real capisce troppo tardi perchè la Roma gliel'ha venduto: il giocatore è più una croce che una delizia adesso. Due gol in altrettante stagioni con i Blancos. Un disastro. E pensare che lui solo due anni prima aveva intenerito il Paese con l'inutile gol alla Bulgaria agli europei, la corsa verso Trapattoni e le succesive lacrime quando capisce che dall'altra parte hanno cucinato il biscotto. Sembra un bambino quando scopre che Babbo Natale non esiste. Adesso a malapena resiste 90 minuti. Avviene la svolta: il ragazzo vuole tornare un fenomeno.
Anche Miccoli vuole tornare a fare il fenomeno, ma in Italia. Nel 2007 realizzano i loro sogni di nuova gloria: Palermo per Miccoli e Sampdoria per Cassano. Questo li accomuna: parte la rinascita. Entrambi arrivano a diventare capitani (Cassano solo in assenza di Palombo), ed entrambi diventano dei leader. Fantasia e gol per il primo, fantasia e assist (ed ancora qualche colpo di testa purtroppo) per il secondo. Il resto è storia recente.
Dovremo farne a meno però. A giugno vedremo se Lippi, vecchia volpe, ci avrà ancora visto giusto o se forse bisognava provarli. Per ora una cosa è certa: Fabrizio ed Antonio il mondiale se lo guarderanno dalla Tv, e tiferanno con gioia e, perchè no, anche con un pò di invidia.
martedì 11 maggio 2010
mercoledì 5 maggio 2010
Ma che fine ha fatto Paolucci?
Diciamocelo: l'attacco della Juve quest'anno ha avuto un rendimento imbarazzante. Se poi pure Del Piero si mette a sbagliare gol come quello che si è divorato domenica con il Catania allora la situazione è dannatamente brutta. Chiunque giochi sembra sia destinato a far male. Tanto vale far giocare Paolucci!
Chi? Si, parlo di Michele Paolucci: per chi non se lo ricorda già più è quel ragazzetto (che ha già giocato con le maglie di Udinese, Catania e Siena in serie A) che è stato preso per due giornate di emergenza in attacco e poi ributtato nell'armadio a fare la muffa, troppo vecchio per la Primavera, troppo acerbo per la prima squadra.
Ma il povero Michele non è mica l'unico ad aver fatto questa fine in questa stagione. La Lazio è maestra in queste cose. Iniziamo da Scaloni, terzino tesserato dalla Lazio nel 2007, rispuntato misteriosamente nella scorsa partita con l'Inter. Senza parlare di Manfredini e Makinwa (in rottura con il club biancoceleste) e del re di questa categoria: Simone Inzaghi. Si non ha smesso, è ancora tesserato, nonostante non segni un gol dal 2008 (e quello precedente risaliva al 2005).
Altro giro altra storia: quella di Costinha. Una presenza (57 minuti) in Atalanta- Parma del 2007 a cui seguono tre stagioni di nulla cosmico. Un mistero su cui Giacobbo ci avrebbe fatto una puntata di Voyager: che diavolo è successo in questi tre anni?! Nessuno lo sa. Ma la storia ha un lieto fine dato che il 23 gennaio di questo anno (2010) il giocatore ha rescisso il contratto (che sarebbe peraltro scaduto a giugno). Tre giorni dopo annuncia il suo ritiro dal calcio giocato: sarà il nuovo Ds dello Sporting Lisbona. Misteri.
A Bari possono sfoggiare Stellini, bandiera dei galletti di serie B e quest'anno due presenze in serie A: curiosamente entrambe contro la Juve. Barone a Cagliari e Marazzina a Bologna sono altri due esempi di Desaparecidos ai quali va ad aggiungersi il sempre più inutile Ricardino Quaresma, che si aggira ancora alla Pinetina sostenendo di essere un giocatore di calcio.
A Napoli vivono la stessa situazione Rullo (e ricordo De Laurentis dire "Non ci serve un terzino sinistro: in quel ruolo c'è Rullo") ed Hoffer, l'austriaco che doveva fare il vice Lavezzi. A Roma sta marcendo Cerci, che sembrava promesso al Bari, di cui dimenticavo uno che a Cagliari ha fatto piangere di gioia i tifosi: Antonio Langella, anch'esso quasi mai visto quest'anno.
Rossettini a Siena si stanno ancora chiedendo se sia ancora infortunato, dato che sono 6 mesi che fa allenamento differenziato. Altro ingaggio misterioso è quello dello svizzero-ispanico Geijo dell'Udinese: 4 presenze con Di Biasi, poi cambio di allenatore e un nuovo bene immobile a fare compagnia agli altri già citati nel post.
Insomma tante storie e tanti misteri del calcio. Ma soprattutto tanti stipendi inutili, con i presidenti che poi vanno a lamentarsi delle troppe spese delle società...
Chi? Si, parlo di Michele Paolucci: per chi non se lo ricorda già più è quel ragazzetto (che ha già giocato con le maglie di Udinese, Catania e Siena in serie A) che è stato preso per due giornate di emergenza in attacco e poi ributtato nell'armadio a fare la muffa, troppo vecchio per la Primavera, troppo acerbo per la prima squadra.
Ma il povero Michele non è mica l'unico ad aver fatto questa fine in questa stagione. La Lazio è maestra in queste cose. Iniziamo da Scaloni, terzino tesserato dalla Lazio nel 2007, rispuntato misteriosamente nella scorsa partita con l'Inter. Senza parlare di Manfredini e Makinwa (in rottura con il club biancoceleste) e del re di questa categoria: Simone Inzaghi. Si non ha smesso, è ancora tesserato, nonostante non segni un gol dal 2008 (e quello precedente risaliva al 2005).
Altro giro altra storia: quella di Costinha. Una presenza (57 minuti) in Atalanta- Parma del 2007 a cui seguono tre stagioni di nulla cosmico. Un mistero su cui Giacobbo ci avrebbe fatto una puntata di Voyager: che diavolo è successo in questi tre anni?! Nessuno lo sa. Ma la storia ha un lieto fine dato che il 23 gennaio di questo anno (2010) il giocatore ha rescisso il contratto (che sarebbe peraltro scaduto a giugno). Tre giorni dopo annuncia il suo ritiro dal calcio giocato: sarà il nuovo Ds dello Sporting Lisbona. Misteri.
A Bari possono sfoggiare Stellini, bandiera dei galletti di serie B e quest'anno due presenze in serie A: curiosamente entrambe contro la Juve. Barone a Cagliari e Marazzina a Bologna sono altri due esempi di Desaparecidos ai quali va ad aggiungersi il sempre più inutile Ricardino Quaresma, che si aggira ancora alla Pinetina sostenendo di essere un giocatore di calcio.
A Napoli vivono la stessa situazione Rullo (e ricordo De Laurentis dire "Non ci serve un terzino sinistro: in quel ruolo c'è Rullo") ed Hoffer, l'austriaco che doveva fare il vice Lavezzi. A Roma sta marcendo Cerci, che sembrava promesso al Bari, di cui dimenticavo uno che a Cagliari ha fatto piangere di gioia i tifosi: Antonio Langella, anch'esso quasi mai visto quest'anno.
Rossettini a Siena si stanno ancora chiedendo se sia ancora infortunato, dato che sono 6 mesi che fa allenamento differenziato. Altro ingaggio misterioso è quello dello svizzero-ispanico Geijo dell'Udinese: 4 presenze con Di Biasi, poi cambio di allenatore e un nuovo bene immobile a fare compagnia agli altri già citati nel post.
Insomma tante storie e tanti misteri del calcio. Ma soprattutto tanti stipendi inutili, con i presidenti che poi vanno a lamentarsi delle troppe spese delle società...
lunedì 3 maggio 2010
Mi spiace davvero per...
...i tifosi della Lazio. Si, sono serio. La loro squadra quest'anno è stata talmente imbarazzante che questi sono diventati capaci di gioire solo per le delusioni della squadra più forte di Roma. Come si fa ad andare allo stadio per tifare contro la propria squadra e preparare addirittura una coreografia.
...Muslera, che è riuscito a diventare un portiere semi-decente con molto impegno, il tutto solo per vedere che i suoi tifosi non valgono nulla. Non è facile andare contro corrente in questi casi: lui l'ha fatto e bisogna solo applaudirlo.
...il Siena, non per il Livorno. Il Siena ci ha messo l'anima in ogni partita che ha disputato. Ma spesso solo l'impegno non basta. Il Livorno invece se lo merita solo per Spinelli, che si è fatto soffiare Candreva e Diamanti senza battere ciglio e facendoci pure la figura del pollo.
...Peluso, perchè per un ragazzo di 25 anni che finalmente assapora la massima serie quell'autogol è una mazzata pazzesca. Ironia della sorte Peluso è di Roma, ed è pure cresciuto nelle giovanili della Lazio.
...il fatto che Valentino Rossi abbia trovato solo ora un degno rivale nei festeggiamenti post-vittoria. Il tuffo nel lago a Lorenzo poteva costargli caro ma ne valeva ben la pena. E così la fa lui la "Remontada". E se quest'anno riuscisse a non cadere ogni tre gare magari queste scene le vedremo più spesso.
...Dusan Sakota, il giocatore di Basket della Scavolini. Fortunatamente ora è sveglio, ma ancora non è fuori pericolo. Come un normalissimo contrasto di gioco può rischiare di rovinarti la vita. Tanta sfortuna ma per ora anche tanta fiducia da parte dei medici. Forza Dusan.
...Leonardo, perchè perdere un maestro di eleganza come lui sarebbe brutto. Lasciare andare via uno che al Milan ha portato Kakà, Pato e Thiago Silva sembra un'eresia.
...me, perchè sono milanista e la vedo grigia.
...le convocazioni di Lippi e perchè non sono ottimista su questa squadra. Per inciso: io lo voglio Pepe al mondiale. Per me se lo merita. Nessuna ironia. Sono altri quelli che dovrebbero stare a casa.
...chi ha letto questo pezzo perchè probabilmente non aveva di meglio da fare :)
...Muslera, che è riuscito a diventare un portiere semi-decente con molto impegno, il tutto solo per vedere che i suoi tifosi non valgono nulla. Non è facile andare contro corrente in questi casi: lui l'ha fatto e bisogna solo applaudirlo.
...il Siena, non per il Livorno. Il Siena ci ha messo l'anima in ogni partita che ha disputato. Ma spesso solo l'impegno non basta. Il Livorno invece se lo merita solo per Spinelli, che si è fatto soffiare Candreva e Diamanti senza battere ciglio e facendoci pure la figura del pollo.
...Peluso, perchè per un ragazzo di 25 anni che finalmente assapora la massima serie quell'autogol è una mazzata pazzesca. Ironia della sorte Peluso è di Roma, ed è pure cresciuto nelle giovanili della Lazio.
...il fatto che Valentino Rossi abbia trovato solo ora un degno rivale nei festeggiamenti post-vittoria. Il tuffo nel lago a Lorenzo poteva costargli caro ma ne valeva ben la pena. E così la fa lui la "Remontada". E se quest'anno riuscisse a non cadere ogni tre gare magari queste scene le vedremo più spesso.
...Dusan Sakota, il giocatore di Basket della Scavolini. Fortunatamente ora è sveglio, ma ancora non è fuori pericolo. Come un normalissimo contrasto di gioco può rischiare di rovinarti la vita. Tanta sfortuna ma per ora anche tanta fiducia da parte dei medici. Forza Dusan.
...Leonardo, perchè perdere un maestro di eleganza come lui sarebbe brutto. Lasciare andare via uno che al Milan ha portato Kakà, Pato e Thiago Silva sembra un'eresia.
...me, perchè sono milanista e la vedo grigia.
...le convocazioni di Lippi e perchè non sono ottimista su questa squadra. Per inciso: io lo voglio Pepe al mondiale. Per me se lo merita. Nessuna ironia. Sono altri quelli che dovrebbero stare a casa.
...chi ha letto questo pezzo perchè probabilmente non aveva di meglio da fare :)
sabato 1 maggio 2010
Balotelli, Fini e i problemi di comunicazione
Balotelli ha litigato con Mourinho. Niente di nuovo.
Fini ha litigato con Silvio. Vedi sopra.
Mancanza di democrazia! Ecco dove sta il problema: i ruoli non sono chiari all'interno del Pdl così come non lo sono all'interno dell'Inter.
Difatti Mario è un fenomeno, dice Rajola. Effettivamente non capisco ancora come mai non sia un titolare indiscusso della squadra. I giovani devono giocare dice l'ex pizzaiolo! D'altronde quale ragazzo di 19 anni non si sentirebbe così, dato che tutti abbiamo le possibilità di realizzare il nostro sogno di giocare contro il Barcellona? (ovviamente sono sarcastico). Ah caro Balotelli te lo urlano spesso ma sbagliano: tu sei un ITALIANO MODELLO. Sei pure amico di Corona!
Il problema è però un altro: non possono esserci due grandi star all'interno dell'opera. Vale così in politica come nello sport. Mourinho non è molto differente da Silvio alla fine: sono due grandi maestri della comunicazione, solo che uno dei due ha ancora tutti i suoi capelli. Sono due superstar che amano stare alla luce dei riflettori anche se fanno finta che non sia così.
E credo che un ragazzotto di 19 anni che alla domanda "Da dove vieni" ha risposto "Dalla macchina" e l'ex leader di AN che è ancorato ad una comunicazione politica pacata ed elegante, che oggi sappiamo essere inutile (e non so se sia un bene o un male), non possano assolutamente competere con quei due, non riusciranno mai oggi a diventare le vere star del programma.
La soluzione sembra la separazione. Non si sono mai amati sul serio. Ed è curioso come di mezzo alla fine ci siano due milanisti convinti.
Ed è ancora più curioso pensare che la soluzione al problema sportivo (Balotelli al Milan) non si realizzerà a causa del "problema politico" (Silvio).
Fini ha litigato con Silvio. Vedi sopra.
Mancanza di democrazia! Ecco dove sta il problema: i ruoli non sono chiari all'interno del Pdl così come non lo sono all'interno dell'Inter.
Difatti Mario è un fenomeno, dice Rajola. Effettivamente non capisco ancora come mai non sia un titolare indiscusso della squadra. I giovani devono giocare dice l'ex pizzaiolo! D'altronde quale ragazzo di 19 anni non si sentirebbe così, dato che tutti abbiamo le possibilità di realizzare il nostro sogno di giocare contro il Barcellona? (ovviamente sono sarcastico). Ah caro Balotelli te lo urlano spesso ma sbagliano: tu sei un ITALIANO MODELLO. Sei pure amico di Corona!
Il problema è però un altro: non possono esserci due grandi star all'interno dell'opera. Vale così in politica come nello sport. Mourinho non è molto differente da Silvio alla fine: sono due grandi maestri della comunicazione, solo che uno dei due ha ancora tutti i suoi capelli. Sono due superstar che amano stare alla luce dei riflettori anche se fanno finta che non sia così.
E credo che un ragazzotto di 19 anni che alla domanda "Da dove vieni" ha risposto "Dalla macchina" e l'ex leader di AN che è ancorato ad una comunicazione politica pacata ed elegante, che oggi sappiamo essere inutile (e non so se sia un bene o un male), non possano assolutamente competere con quei due, non riusciranno mai oggi a diventare le vere star del programma.
La soluzione sembra la separazione. Non si sono mai amati sul serio. Ed è curioso come di mezzo alla fine ci siano due milanisti convinti.
Ed è ancora più curioso pensare che la soluzione al problema sportivo (Balotelli al Milan) non si realizzerà a causa del "problema politico" (Silvio).
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